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Afghanistan in mano ai Talebani: passo indietro o passo avanti nell’attuazione del Piano?

www.qanon.itAug 19, 2021, 1:40:56 PM
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Risolviamo subito il quesito, affiancandoci a diversi valenti commentatori del Q Movement nell’ipotizzare che la caduta di Kabul e il passaggio dell’Afghanistan nelle mani dei Talebani rappresenti un’ennesima, importante confitta per la Cricca (o Cabala) finanziaria.

Partiamo dalla dichiarazione di Julian Assange del 2011: “L’obiettivo [della guerra] non è quello di sottomettere completamente l’Afghanistan. L’obiettivo è quello di usare l’Afghanistan per lavare il denaro al di fuori del sistema fiscale americano ed europeo e rimetterlo nelle mani di un’élite transnazionale. L’obiettivo non è quello di fare una guerra e vincerla, ma di avere una guerra senza fine.” Assange consegna quindi l’immagine di un paese che rappresenta un tassello fondamentale nelle partite di giro della Cricca, crocevia di fiumi di denaro sporco (anche se l’aggettivo qui è superfluo: la Cricca non maneggia denaro “pulito”, quello lo abbiamo in tasca noi: poco, ma pulito) che si intersecano con il mercato internazionale dell’eroina e grazie ad esso si ingrossano. Ricordiamo che, in questa immane guerra contro la Cricca, l’obiettivo principale è proprio quello di metterla in ginocchio tagliandole le partite di giro finanziarie (vedi BLOG PARTE QUARTA e BLOG PARTE QUINTA). Ricordiamo anche che, nel corso del 2019, le forze militari americane hanno effettuato numerosi raid in Afghanistan, andando a colpire le fazioni dei Talebani colluse con la CIA e con il globalismo e invischiate nella produzione di eroina (vedi anche l’accenno in BLOG PARTE OTTAVA), selezionando e rafforzando quindi, tra i Talebani (che rappresentano le numerose tribù in cui è diviso il Paese), le forze alleate ai sovranisti.

La caduta di Kabul in mano al nuovo governo, ottenuta quasi senza colpo ferire, consegue quindi un duplice risultato: togliere un paese-chiave dalle grinfie della Cricca e mettere in pessima luce il falso Presidente USA Biden, cosa che facilita la sua (non si sa quanto prossima) rimozione.

Riportiamo quanto scritto dall’ottimo Cesare Sacchetti: “La cosa che stupisce è la miopia che porta a non vedere tutti gli enormi fatti che provano che Joe Biden non è mai entrato realmente in carica. Negli ultimi otto mesi Biden non ha fatto nulla di quello che il deep state gli aveva chiesto di fare. Non ha dato vita al certificato razziale vaccinale, né tantomeno ha approvato dei provvedimenti che spingono nella direzione del Grande Reset. In politica estera, ha seguito le stesse linee guida di Trump. Ha inasprito le sanzioni alla Cina, ha tolto le sanzioni alla Russia sul gasdotto Nord Stream 2 e ha completato il ritiro in Afghanistan. Il blocco euro-atlantico e i quotidiani di riferimento della cabala, su tutti il Financial Times, sono letteralmente furiosi perché ormai hanno compreso di essere stati giocati da Trump lo scorso gennaio. Questa amministrazione non è entrata mai realmente in carica perché il potere è stato trasferito ai militari prima del 20 gennaio tramite l'attivazione dell'Atto contro le Insurrezioni. Alcuni continuano a ripetere continuamente che non succede mai nulla ma se aprissero gli occhi vedrebbero che in realtà è successo tutto. È successo tutto quello che non voleva il deep state. È successo che il mondialismo non ha ripreso il controllo della prima potenza mondiale.

Per quanto riguarda il nuovo governo dei Talebani, occorre come sempre distinguere dalla propaganda dei media globalisti, che devono necessariamente demonizzarlo, e la realtà.

Dal canale Telegram Future Vistas, di Stefano Fait: “I talebani hanno promesso alla Russia che costruiranno "un Afghanistan libero dal terrorismo e dal traffico di droga, dove i diritti umani saranno rispettati. Un Paese che avrà buone relazioni con il mondo intero". Lo ha detto l'ambasciatore inviato da Mosca a Kabul, Dmitry Zhirnov, al canale televisivo Russia 24. "Osserveremo la loro linea reale. Vogliamo che l'Afghanistan sia civilizzato, vogliamo che non ci sia terrorismo in Afghanistan, vogliamo che non ci sia droga, vogliamo che i diritti umani siano rispettati, vogliamo che l'Afghanistan abbia buone relazioni con tutti i paesi del mondo", prosegue. "Tutte queste promesse ci sono già state fatte dai talebani, speriamo che vengano rispettate." Ancora da Future Vistas: “Ma chi sono i nuovi talebani che domenica sono arrivati a Kabul, dopo un’offensiva lampo che li ha portati alla riconquista dell’Afghanistan? "È molto difficile dirlo ora. Appaiono sicuramente molto più moderati e uniti", spiega Riccardo Redaelli, professore di geopolitica all'Università Cattolica di Milano – RSI.” 

Sempre da Future Vistas: “L’inviato presidenziale russo in Afghanistan, Zamir Kabulov: «i talebani sono molto più in grado di raggiungere accordi rispetto al governo fantoccio di Kabul».  L’Ambasciatore Dmitry Zhirnov: l'incontro con i «rappresentanti talebani di alto livello...è stato positivo e costruttivo...il loro approccio è «buono, positivo e professionale. La situazione è pacifica e buona e tutto si è calmato nella città. La situazione a Kabul ora sotto i talebani è migliore di quanto non fosse sotto Ashraf Ghani» Il Ministro degli Esteri, Sergey Lavrov ha notato «segnali incoraggianti dai talebani, che stanno dichiarando il loro desiderio di avere un governo con la partecipazione di altre forze politiche». Lavrov ha anche affermato che Mosca sostiene «l’inizio di un dialogo nazionale inclusivo con il coinvolgimento di tutte le forze politiche e confessionali in Afghanistan»  - L'Indro”

Dal canale Telegram di Cesare Sacchetti: “I talebani hanno già messo al bando la vaccinazione COVID nella provincia di Paktia. Se questo è l'esordio del loro governo, i talebani non saranno in alcun modo ostili a Trump o a Putin. Se questa è la direzione che hanno preso i talebani finiranno in cima alla lista nera del cartello farmaceutico di Bill Gates e del regime euro-atlantico della NATO e dell'UE.” 

Ancora Cesare Sacchetti: “Ad uno dei leader dei talebani viene posta una domanda relativa alla libertà d'espressione e la sua risposta è da maestro. Suggerisce di fare questa domanda a Facebook. Il blocco euro-atlantico (UE e NATO) è semplicemente sull'orlo di una crisi di nervi perché si sono resi conto di aver perso il controllo di un Paese strategico. I talebani non seguiranno l'agenda del Grande Reset. Quella alla quale stiamo assistendo è una tremenda sconfitta del deep state.”

Intanto, alle donne sono stati garantiti tutti i gradi di istruzione e non dovranno indossare il burqa, una donna è tornata a condurre le news in prima serata, è stata promulgata l’amnistia generale per coloro che hanno lavorato con la passata amministrazione, secondo diverse voci i Talebani avrebbero iniziato a bruciare i campi di papaveri da oppio. Pare anche che i Talebani riconoscano Trump, non Biden, come legittimo presidente degli USA. Certo, l’Afghanistan sarà governato secondo gli usi e i costumi del luogo. Se pensiamo che il “modello occidentale” sia sempre e comunque migliore, riflettiamo un momento sulla recente “nazistizzazione” della nostra società.

Una controprova della natura antiglobalista del nuovo governo afghano viene dal profilo Twitter di George Soros, che oltre ad attaccare il governo talebano, il 16 agosto si è scagliato contro il presidente cinese Xi, definendolo come il maggior nemico al mondo delle “società aperte” (leggi: naziste), confermando implicitamente l’analisi (nostra e di altri, vedi BLOG PARTE QUARTA) che vede la compresenza di due Cine, una globalista (rappresentata dalla maggior parte del Partito Comunista Cinese) e una sovranista, che ha in Xi l’esponente di spicco (la parte sovranista è quella che avrebbe consentito di operare la sostituzione del ceppo di coronavirus da utilizzare come arma biologica con un ceppo meno virulento, VEDI).

Chiudiamo con il solito Sacchetti: “Non era un segreto, ma qui abbiamo un'altra importante conferma al riguardo. John Podesta, ex consigliere di Hillary Clinton e invischiato in un giro di pedofilia internazionale, caldeggiava la causa dell'ex presidente afgano Ghani. Ghani è il presidente che è appena fuggito dall'Afghanistan con delle borse che contenevano milioni di dollari. Era il fantoccio corrotto nelle mani del blocco euro-atlantico e della finanza internazionale. Questo è il motivo per il quale i media sono a lutto per l'Afghanistan. Hanno perso il controllo del Paese. Il deep state ha subito una sconfitta tremenda.”

 

 

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