Traduzione di un articolo di Praying Medic (Dave Hayes)
Qualche settimana fa, mia moglie si è imbattuta in una serie di articoli scritti da un blogger anonimo, che proponeva la possibilità che l’amministrazione del Presidente Trump sia stata segretamente preservata dalle forze armate americane, attraverso un processo noto come “devolution” [in italiano, si può tradurre con “decentramento” o “delega”, n.d.r.]. Mi rendo conto che quest’idea possa sembrare incredibile e che molte persone che non sono riuscite mentalmente ad accettare la sconfitta elettorale di Trump si sono convinte che lui sia, in qualche modo, riuscito a rimanere Presidente. Nella loro testa, Trump sta ancora occupando l’Ufficio Ovale, mentre Biden è in un set televisivo da qualche parte. Questa non è una teoria di quel tipo. Invece, è la conclusione logica a cui si può arrivare quando si sia fatta un’enorme quantità di ricerche.
La parola “devolution”, quando viene usata in contesto governativo, si riferisce alla delega di poteri da un governo centrale a entità regionali o locali. Per quanto riguarda questa discussione, il concetto suggerisce che Trump e le forze armate abbiano creato dei centri regionali di autorità governativa e che questo fatto sia noto solo a chi è direttamente coinvolto. Diverse persone hanno pubblicato documenti e collegato tra loro eventi-chiave in supporto dell’idea che Trump abbia messo in piedi un meccanismo nel quale lui rimane il Comandante in Capo, anche se Joe Biden sembra essere il Presidente.
La premessa secondo la quale Trump avrebbe potuto realizzare una cosa simile si basa sull’idea che l’America starebbe combattendo una guerra non dichiarata con la Cina almeno da gennaio del 2020. Trump ha affermato in diverse occasioni che, quando la Cina ha permesso al COVID-19 di uscire da Wuhan, ha commesso un atto di guerra. Quando gli Stati Uniti sono in guerra – anche se la guerra non è dichiarata – il Presidente ha dei poteri superiori a quelli che avrebbe in tempo di pace. Questi poteri non richiedono l’approvazione del Congresso e molte volte vengono utilizzati senza che il pubblico ne sia a conoscenza. Il Presidente può, in tempo di guerra, prendere qualsiasi provvedimento egli ritenga necessario per salvare la Repubblica.
La teoria della “devolution” gira intorno a diversi memoranda presidenziali, ordini esecutivi e strane sostituzioni di personale avvenute nel 2020 e correlate alla sicurezza nazionale. Gli elementi-chiave coinvolti sarebbero Chris Miller, Kash Patel e Ezra Cohen-Watnick, che lavorava al Pentagono e al Centro Nazionale per l’Antiterrorismo sia prima che dopo le elezioni.
È centrale nella teoria della “devolution” il fatto che Trump sapesse che le elezioni sarebbero state influenzate da una potenza straniera e che lo avrebbe considerato un atto di guerra. Come contromossa, egli avrebbe preventivamente e segretamente preso provvedimenti per invalidare il risultato elettorale. Le contromisure sarebbero state note solo a un ristretto numero di persone, ma sarebbero comunque servite a renderlo il vero Comandante in Capo. Sarebbe stata presa la decisione di far credere al pubblico che il Presidente sia Joe Biden, ma, in una data successiva, la popolazione verrebbe informata della verità.
Inoltre, la teoria propone che alcuni asset militari fondamentali nel paese siano segretamente a fianco di Trump, mentre il grosso dell’esercito crede che sia Biden a prendere le decisioni. In un momento futuro – forse quando le prove incontrovertibili dei brogli elettorali siano state rese pubbliche – le forze armate e Trump farebbero la loro rivelazione.
Un’obiezione alla teoria riguarda l’adozione di ideologie “woke” [posizioni ora dominanti nella sinistra americana, che in realtà mirano a fomentare la divisione razziale e che vedono ancora i “bianchi” come fondamentalmente razzisti e i “non bianchi” come vittime, n.d.r.] da parte dei leader militari. I critici dicono che i militari si sono ammorbiditi e oggi non sosterrebbero Trump. Il personale militare americano comprende approssimativamente un milione di persone che provengono da tutti i percorsi di vita, sposano diverse ideologie e sono leali a cose diverse. È una semplificazione grossolana ed eccessiva dire che “i militari sono corrotti” o che “i militari sono di sinistra”. L’apparato militare è altamente compartimentalizzato. Le ideologie e le lealtà di un gruppo non sono universalmente condivise da altri gruppi.
I membri delle squadre per le Operazioni Speciali vengono selezionati tra un gran numero di concorrenti sulla base di criteri specifici come la lealtà. Non trovate ideologie “woke” propagandate tra i loro ranghi. Questi uomini e donne sono Patrioti, e gli articoli sulla “devolution” suggeriscono che sia proprio questa la gente con cui Trump starebbe lavorando.
Di seguito, i link agli articoli sulla “devolution” [in inglese, n.d.r.] realizzati da Patel Patriot
Devolution – Part 1: https://patelpatriot.substack.com/p/devolution
Devolution – Part 2: https://patelpatriot.substack.com/p/devolution-part-2
Devolution – Part 3: https://patelpatriot.substack.com/p/devolution-part-3
Devolution – Part 4: https://patelpatriot.substack.com/p/devolution-part-4
Devolution – Part 5: https://patelpatriot.substack.com/p/devolution-part-5
Devolution – Part 6: https://patelpatriot.substack.com/p/devolution-part-6
Devolution – Part 7: https://patelpatriot.substack.com/p/devolution-part-7
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