La famiglia Clinton, che è stata pubblicamente definita da Trump una “famiglia criminale”, ha saldi e diretti legami con diversi esponenti della “cricca” (George Soros, Lynn Forester de Rothschild, vari membri della Casa Saudita) e ha, nei decenni, rinsaldato e ampliato il proprio potere eliminando oppositori ed avversari attraverso una lunga serie di omicidi politici. È stato addirittura coniato un termine ad hoc per l’omicidio politico dei Clinton: “Arkancide”, che è la fusione del nome Arkansas (lo stato di cui Bill Clinton è stato governatore prima di diventare presidente) con il termine homicide.
Ricevuti alti incarichi governativi, il più recente come Segretario di Stato nell’amministrazione Obama, Hillary Clinton (e sicuramente anche moltissimi esponenti delle diverse amministrazioni che si sono succedute) ha messo in atto una strategia “pay-per-play” (“paga per giocare”, nient’altro che la classica corruzione) attraverso la quale vendeva i propri servizi, spesso a entità straniere, in cambio di tangenti che venivano pagate sotto forma di donazioni alla Clinton Foundation, il falso ente benefico fondato dai due coniugi. Vladimir Putin, durante la conferenza stampa congiunta con Trump a Helsinki, ha apertamente affermato che un’entità russa ha pagato 400 milioni di dollari alla Clinton Foundation, evadendo le tasse. Diversi impiegati della Clinton Foundation si sono fatti avanti per denunciare le irregolarità da loro riscontrate nell’attività della fondazione (i cosiddetti “whistleblowers”, cioè funzionari che diventano informatori e denunciano irregolarità nelle attività del governo o di grandi aziende, teoricamente protetti dalla legge americana).
Il caso più clamoroso in cui la Clinton Foundation è implicata è il caso Uranium One, che ha visto la cessione del 20% delle riserve americane di uranio ad un’agenzia statale russa, la Rosatom, in cambio di enormi tangenti. Altre attività legate al pay-per-play hanno riguardato la vendita di segreti militari alla Cina.
La Clinton e altri alti esponenti del governo hanno gestito i loro affari con attori stranieri utilizzando server di email privati anziché quelli governativi (cosa vietata dalla legge americana per alti funzionari in carica, per ovvi motivi di controllo) e avrebbero anche usato questi server per far pervenire all’estero i segreti militari attraverso falsi attacchi hacker. Parte di questi server, segnatamente quelli di gmail (il servizio email di Google, azienda strettamente legata alla “cricca”) si trovava in Corea del Nord (visto che la Corea del Nord, prima dell’avvento di Trump alla Presidenza, era uno Stato-ostaggio degli USA). Dopo l’accordo con Kim Jong Un, questi server sono stati consegnati all’amministrazione Trump; il giorno della consegna, Trump ha postato la seguente foto, allo scopo di farsi beffe del nemico e, nel contempo, terrorizzarlo:
L’enorme busta è una chiara allusione al simbolo di gmail. L’immagine può facilmente strappare una risata, ma è importante avere ben presente che il simbolismo, in tutta questa vicenda che vede lo scontro mortale tra fazioni della classe dirigente, riveste un ruolo estremamente importante.
Negli USA ci sono diversi casi legati alle email, riassunti nel seguente schema:
Le informazioni contenute nei server, comprese quelle cancellate, sarebbero tutte nelle mani dei militari, grazie alla NSA e al Servizio Segreto.
Allo scandalo delle email della Clinton è legato anche il cosiddetto “Tarmac meeting” (incontro della pista): il 27 giugno 2016, in piena campagna per le presidenziali, Bill Clinton e Loretta Lynch, allora a capo del Dipartimento della Giustizia, a bordo di due aerei diversi all’aeroporto di Phoenix, inscenarono un incontro “casuale” (perché diversamente sarebbe stato illegale) in cui l’ex presidente avrebbe proposto alla Lynch un seggio alla Corte Suprema una volta che la moglie fosse stata eletta presidente, in cambio dell’insabbiamento dello scandalo delle email. Secondo diverse interpretazioni, alcuni messaggi di Q indicherebbero la collaborazione della Lynch alle indagini.
Flussi di denaro correlati ai Clinton
Bill e Hillary Clinton sono stati implicati nel traffico di bambini provenienti da Haiti dopo il disastroso terremoto del 2010: Laura Silsby venne scoperta alla frontiera di Haiti nel tentativo portare 33 bambini privi di documenti fuori dal paese. La Silsby era già stata scoperta in una situazione analoga mentre tentava di rapire 40 bambini. Bill e Hillary Clinton sono immediatamente intervenuti in suo favore presso il governo dell’isola (in cui la Clinton Foundation ha una forte presenza) e sono riusciti a strappare per la Silsby una lieve condanna a 6 mesi per aver organizzato dei viaggi irregolarmente, anziché una ben più grave condanna per traffico internazionale di minori. La vicenda, chiaramente, ha ricevuto una scarsissima copertura mediatica.
Chiudiamo con un po' di macabra contabilità: negli ultimi 30 anni, 57 persone della cerchia delle conoscenze più strette di Bill e Hillary Clinton sono morte in strane circostanze. Di queste, 15 si sono suicidate (incluso il pedofilo Jeffrey Epstein), 8 sono morte in incidenti d'auto o d'aereo, 14 sono state uccise in circostanze misteriose. Tutte le vittime della "Lista Clinton" erano in possesso di informazioni che potevano potenzialmente distruggere la carriera della coppia (LINK).
ARTICOLO BASATO SU MATERIALE DEL 2019, RIVISTO E AMPLIATO DOVE NECESSARIO. VISITATE: WWW.QANON.IT