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Julian Assange supertestimone? (testi da aprile 2019 ad agosto 2020)

www.qanon.itSep 2, 2023, 10:21:41 PM
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Il giorno 11 aprile 2019 è terminato il lungo esilio di Julian Assange nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Il giornalista australiano viveva da 7 anni rinchiuso nell’edificio dopo aver chiesto asilo politico ed è stato arrestato per essere estradato negli USA, dopo che lo status di rifugiato politico gli è stato revocato dal paese sudamericano.

Assange è il fondatore e direttore di Wikileaks, organizzazione non-profit che pubblica online documenti riservati provenienti da fonti anonime. Negli anni, Wikileaks ha pubblicato oltre 10 milioni di documenti, nessuno dei quali si è rivelato falso. La natura dei documenti pubblicati è in genere di carattere governativo o aziendale (tra i più noti, quelli sulle guerre in Iraq e Afghanistan, i dispacci diplomatici americani, i file sulla prigione di Guantanamo e, soprattutto, dato il clima attuale, le prove che lo staff di Hillary Clinton ha truccato le primarie democratiche del 2016). Wikileaks è un’organizzazione che tende a fare luce, per quanto può, su quella che si chiama “diplomazia segreta”, con tutte le conseguenze che ne derivano, ivi compresa la persecuzione da parte di una buona fetta della borghesia internazionale.

L’arresto è stato, in realtà, un’operazione per proteggere un testimone importante, con tanto di uomini che schermavano Assange dal possibile tiro di un cecchino e il pollice alzato dello stesso una volta caricato sul cellulare della polizia. Assange sarà estradato negli USA per un reato di “pirateria informatica” che prevede una pena massima (che in genere non viene mai comminata) di 5 anni e per il quale, per ragioni su cui sorvoleremo, molto difficilmente potrà essere dichiarato colpevole.

Mentre Trump ha ufficialmente dichiarato di non sapere nulla della questione Assange (per ovvie ragioni di opportunità, visto che era stato accusato di aver lui stesso cospirato con Assange il rilascio dei documenti compromettenti sulla Clinton) ed ha passato la palla al procuratore generale William Barr, l’amministrazione americana ha preso posizione per bocca di Rudy Giuliani (sindaco di New York tra il 1993 e il 2001, nominato dal presidente “consigliere per la sicurezza informatica” nel 2017 ed entrato nel team legale di Trump, essendo avvocato, nel 2018), che il 14 aprile ha affermato che Assange potrebbe fare luce sulla genesi del tentativo di delegittimare Trump attraverso un’inchiesta fasulla, il che, evidentemente, non ha nulla a che vedere con il motivo ufficiale per cui Assange verrà condotto negli Stati Uniti. Lo stesso Giuliani aveva affermato, a gennaio del 2019, che a suo avviso Assange non avrebbe dovuto essere perseguito.

È noto, inoltre, che il fondatore di Wikileaks ha in mano un gran mole di documenti ancora non pubblicati e criptati, di cui conosce la chiave crittografica.

All’indomani della pubblicazione della relazione Mueller, si è ulteriormente chiarito il ruolo di Assange nelle vicende americane. L’inchiesta Mueller aveva, in origine, un duplice scopo: legare le mani al presidente Trump portando, alla fine, alla sua rimozione, ed esonerare il Comitato Nazionale Democratico e Hillary Clinton dall’omicidio di Seth Rich, indicando la fuga di documenti che comprovano i brogli elettorali nelle primarie democratiche come frutto di un attacco hacker da parte dei russi (rendendo così secondario, per una sorta di moralismo costruito ad hoc, il contenuto dei documenti stessi).

Se il primo e principale scopo della relazione Mueller è stato neutralizzato dall’intervento dei militari (anche se, come abbiamo visto, l’inchiesta è stata prolungata di più di un anno rispetto alle reali necessità per diversi motivi), il secondo scopo è rimasto in piedi: nella relazione Mueller si indicano appunto gli hacker russi come autori della fuga di notizie. La cosa, di per sé è impossibile: è stato dimostrato che la velocità di trasferimento dei dati non è compatibile con un attacco hacker, mentre coincide perfettamente con lo scaricamento locale su una memoria di massa.

È stato reso ufficiale il fatto che la NSA è in possesso di ben 32 pagine, coperte da segreto, di comunicazioni tra Julian Assange e Seth Rich: questo fatto stesso sembra implicitamente dimostrare che Seth Rich è stato colui che ha passato i documenti compromettenti a Wikileaks. La testimonianza di Assange servirà quindi, tra le altre cose, a confermare la natura politica dell’omicidio di Seth Rich e a perseguirne i responsabili, smentendo nel contempo le conclusioni dell’inchiesta Mueller più favorevoli ai democratici.

Aggiornamento del 16 maggio 2019 – Il governo dell’Ecuador si prepara a trasferire negli USA documenti ed effetti personali di Assange, il che sembra preludere all’estradizione. Nel frattempo, il deep state mette in atto azioni di disturbo per evitare questo passo, come la riapertura da parte della procura svedese di un’accusa di stupro che era stata archiviata (e che, a parere di chi scrive, faceva parte di un piano persecutorio).

Aggiornamento del 24 maggio 2019 – Q conferma che Assange è sotto protezione, che le minacce alla sua vita sono reali e che sarà un testimone chiave per la vicenda che ha portato all’omicidio di Seth Rich (Q#3341). Gli USA hanno dovuto aumentare il carico di accuse con 17 capi di imputazione per violazione dell’Espionage Act, allo scopo di eludere la manovre del deep state per impedire l’estradizione di Assange in America attraverso l’utilizzo della vecchia e archiviata accusa di stupro da parte della procura svedese, che aveva l’obiettivo di permettere alla Svezia di scavalcare gli USA nel procedimento di estradizione.

Aggiornamento del 21-06-2019 – Per quanto riguarda l’estradizione di Assange negli USA, il parlamento britannico si è pronunciato favorevolmente, mentre l’opposizione da parte svedese è di fatto caduta, dato che il tribunale svedese ha rigettato la richiesta della procura di riaprire il vecchio caso basato sulla denuncia per stupro. Intanto, tra voci allarmanti sulla salute del giornalista, diffuse dallo stesso sito di Wikileaks (caduto da tempo sotto il controllo della parte del deep state) e mirate a bloccare il procedimento di estradizione, sono emersi filmati di Assange in carcere che appare in buone condizioni fisiche. È stato stabilito che il tribunale britannico inizierà a discutere dell’estradizione a partire dalle fine di febbraio del 2020 (Assange sta scontando una pena di 50 settimane), il che ci dà un’idea dei tempi dell’operazione militare che porterà il giornalista australiano negli USA probabilmente nel pieno della tempesta giudiziaria.

Aggiornamento del 13 marzo 2020 - Proseguono le audizioni in tribunale per l’estradizione di Assange negli USA e andranno avanti per diversi mesi. Riguardo al caso Assange, Crowdstrike, la ditta che stilato una perizia sui server del Comitato Nazionale Democratico affermando che erano stati violati dalla Russia, ha fatto un passo indietro ed ha affermato di non aver mai confermato che la violazione veniva dalla Russia.

Aggiornamento del 4 agosto 2020 - Wikileaks  ha rilasciato una grande quantità di documenti in proprio possesso: https://file.wikileaks.org/file/?fbclid=IwAR1Jpo35xdaFKRJmxQSYmjZdG8OSxaaFV20k0TsZrcMrFbGQA6Ri6Qr2XDg. I file meriterebbero uno studio approfondito e rigoroso.