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Continua la battaglia legale intorno al risultato delle elezioni americane. La posta in gioco è altissima e il livello dello scontro si alza sempre di più. La stampa mainstream e i social media faticano nell’arginare l’enorme flusso di informazioni che screditano completamente la presunta vittoria di Biden: la diga della censura sta per cedere.
Lunedì 16 novembre è stata convocata, alla Casa Bianca, una riunione di emergenza del team legale di Trump per discutere la questione dei brogli elettorali.
Il 17 novembre, Trump ha licenziato il responsabile per la sicurezza informatica Chris Krebs, che aveva definito le elezioni del 2020 come “le più sicure della storia” [1].
Il team legale di Trump, un dream team che comprende i nomi illustri di Rudy Giuliani, Sidney Powell e Lin Wood (il quale, nota a margine, sul proprio profilo Twitter fa riferimento diretto a Q [2]) sta accumulando una montagna di prove legalmente valide dei brogli, tra cui una serie infinita di dichiarazioni giurate di testimoni oculari che hanno assistito direttamente alle azioni di frode elettorale [3], oltre alla testimonianza di diversi dipendenti della Dominion. Non ingannino le sconfitte legali delle diverse cause intentate dalla Trump Campaign nelle corti inferiori: si tratta di passaggi utili per portare più velocemente i casi fino alla Corte Suprema, dove il risultato in favore di Trump è praticamente garantito. I tempi delle azioni legali sono piuttosto stretti, entro due settimane dovrebbero arrivare i primi risultati importanti [3A]. La conferenza stampa dei legali del presidente, tenutasi il 19 novembre, ha rappresentato un punto di svolta nell'azione per mettere all’angolo la stampa mainstream sulla questione dei brogli elettorali [4].
Da alcune fonti (tra cui la candidata al Congresso Manga Anantatmula) è stata postata una mappa (riportata sotto) che rappresenterebbe la vera distribuzione dei Grandi Elettori tra Trump (in rosso, con 410 Grandi Elettori) e Biden (in blu, con 128), ottenuta grazie al noto sequestro, avvento in Germania da parte dei militari americani, di alcuni server appartenenti alla ditta del software Dominion ma in realtà controllati dalla CIA e collegati al voto. I risultati riportati sarebbero al netto dei brogli dovuti al software, ma probabilmente ancora al lordo delle altre forme di frode elettorale. Il tempo dirà se si tratta di informazioni corrette oppure di disinformazione.
Il sistema di software usato nelle presidenziali è nato per l’elezione di Chavez in Venezuela nel 2006 e pare venga venduto, in giro per il mondo, proprio come sistema per controllare il voto a piacimento e in tempo reale. Il business, per la ditta che lo commercializza, starebbe soprattutto nel cedere, a caro prezzo, il servizio ai singoli candidati che vogliano avere la certezza dell’elezione.
Al momento, i dirigenti della Dominion sono letteralmente in fuga e stanno trasferendo i loro uffici in fretta e furia [5], mentre emergono, sempre più nitidi, gli intrecci che uniscono le ditte che controllano il voto con il gruppo Soros, i Clinton e diversi governi.
La questione del voto e del software Dominion/Smartmatic ha acquisito una connotazione internazionale: il sistema di controllo fraudolento delle elezioni, nato, come già detto, per soddisfare Chavez, è stato usato in passato per truccare le elezioni non solo in Venezuela, ma anche in Argentina e altri paesi dell’America Latina (e, forse, anche in Australia, Nuova Zelanda, Canada). È ormai un vespaio a livello mondiale.
Anche per questo motivo, l’Ordine Esecutivo di Trump sulle sanzioni in caso di interferenza di paesi stranieri nelle elezioni americane [6], datato 12 settembre 2018, troverà in questa vicenda piena applicazione: non solo le macchine per il voto sono state acquistate da una ditta con forti legami con il Venezuela [6A], [6B], ma i file con i voti sono stati spediti all’estero (in Spagna e Germania) per il conteggio; inoltre, capitale cinese ha sicuramente avuto un ruolo nei brogli elettorali [7]. Le sanzioni, per chiunque sia coinvolto, saranno pesantissime.
Sidney Powell continua a evidenziare il coinvolgimento della CIA nei brogli del 3 novembre: in effetti, il raid delle forze americane in Germania (vedi AGGIORNAMENTO DEL 14/11/2020) era diretto al sequestro di server, in cui si trovavano le prove dei brogli elettorali legati al software Dominion, che erano sotto il controllo della CIA [8]. Sarebbe questo il motivo per cui le forze americane hanno potuto agire senza eccessivi problemi sul suolo tedesco.
In effetti, il direttore della CIA Gina Haspel è stata esclusa dall’ultimo briefing dell’intelligence per Trump: probabilmente sta per essere licenziata e sostituita [9]. La stessa Haspel non sarebbe stata messa a conoscenza del raid di cui sopra.
Ad un certo momento, la manovra dei sovranisti per ripulire le elezioni presidenziali raggiungerà la ribalta mediatica in tutta la sua devastante potenza e, verosimilmente, scoppierà il caos. Verrà infatti vibrato un tremendo colpo contro il Partito Democratico, il Nuovo Ordine Mondiale e i media mainstream e, di conseguenza, queste entità reagiranno con tutte le forze che hanno ancora a disposizione. Già ora il deep state, sentendosi minacciato come mai prima era accaduto, sta cercando di accelerare i piani per il Grande Reset (vedi PARTE 15 / 2), attraverso la massima manipolazione dei dati della pandemia in senso allarmistico e mediante l'innalzamento del livello della repressione poliziesca, al momento soprattutto in Germania [10]. Sempre in Europa, i premier di Ungheria e Polonia stanno mettendo i bastoni tra le ruote alle burocrazie globaliste della UE, che tentano di sfruttare il COVID per invischiare diversi paesi (soprattutto l’Italia) sempre di più nel debito. L’opposizione di Orban e Kaczynski al Recovery Fund e alle sue condizionalità ha scatenato le ire del solito Soros [11].
Continuano intanto le audizioni dei CEO dei giganti di internet (Twitter, Facebook, ecc.) di fronte al Senato americano [12]: si sta creando la situazione e l’ottica adatta per l’intervento governativo contro la censura politica sulle piattaforme social.
Il Pentagono, che, ricordiamo, ha da pochi giorni un nuovo Segretario alla Difesa e ha visto un recentissimo, notevole turnover di alti funzionari, ha elevato le “Forze per Operazioni Speciali” alla stessa importanza dei reparti militari [13], [13A]. Questo significa che ci sarà una maggiore supervisione civile delle operazioni della difesa [14]. Dalla relativa conferenza stampa, emerge che le "operazioni speciali" verranno riportate direttamente al vertice civile del Pentagono (cioè al Segretario alla Difesa), tagliando fuori i consueti canali burocratici, sicuramente infestati dal deep state. Visto il particolare momento e le modalità in cui la svolta è stata realizzata, cioè in seguito ad un profondo cambiamento dei quadri più elevati del Pentagono, è possibile dare almeno il beneficio del dubbio all’ipotesi che vede in questa mossa un modo, intrapreso dall’amministrazione Trump e dalle forze che la sostengono, per scavalcare la funzione e l'operato delle agenzie civili (su tutte, la CIA e l’FBI).
Con un tempismo degno di un piano militare (nella cui cornice, in effetti, rientrano), il 20 novembre sono state deliberate le assegnazioni dei giudici della Corte Suprema agli 11 diversi circuiti delle Corti d'Appello degli Stati Uniti [15]. Tutti i circuiti nei quali ricadono gli Stati in cui le elezioni sono oggetto di contestazione, sono stati assegnati a un giudice conservatore che possiamo ritenere affidabilmente dalla parte di Trump (sono sicuramente dalla parte di Trump tutti i giudici conservatori, ad eccezione del giudice Roberts). Il ruolo dei giudici della Corte Suprema in tali circuiti è legato soprattutto alle decisioni d'urgenza [16].
(continua)
[1] https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/11/18/usa-2020-trump-silura-responsabile-cybersicurezza-_698beb07-4fdd-4bf0-863f-9c338e0e3512.html
[2] https://twitter.com/LLinWood
[3] https://www.breitbart.com/2020-election/2020/11/19/rudy-giuliani-the-case-for-election-fraud-being-made-by-american-patriots-in-both-parties/
[3A] https://www.theepochtimes.com/sidney-powell-trump-team-will-prove-case-within-next-two-weeks-in-court_3587651.html?utm_source=newsnoe&utm_medium=email&utm_campaign=breaking-2020-11-20-4
[4] https://www.youtube.com/watch?v=buQCdCSDWQQ ;
[5] https://www.youtube.com/watch?v=ktwWMNKxCcI
[6] https://www.whitehouse.gov/presidential-actions/executive-order-imposing-certain-sanctions-event-foreign-interference-united-states-election/
[6A] https://www.paulcraigroberts.org/2020/11/20/classified-us-embassy-cable-proves-smartmatics-connection-to-venezuela/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=classified_us_embassy_cable_proves_smartmatic_s_connection_to_venezuela&utm_term=2020-11-20
[6B] https://www.paulcraigroberts.org/2020/11/20/classified-us-embassy-cable-proves-smartmatics-connection-to-venezuela/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=classified_us_embassy_cable_proves_smartmatic_s_connection_to_venezuela&utm_term=2020-11-20
[7] https://www.youtube.com/watch?v=ebve1XrI3iI
[8] https://youtu.be/Z7zRTGCRoXg
[9] https://thehill.com/policy/national-security/525956-haspel-not-involved-in-latest-trump-intelligence-briefing-reports
[10] https://www.youtube.com/watch?v=sJqFoY53mZo
[11] https://www.imolaoggi.it/2020/11/20/recovery-fund-soros-ue-non-puo-cedere-al-ricatto-di-orban/
[12] https://www.youtube.com/watch?v=nUIJGXLR-zg
[13] https://defbrief.com/2020/11/18/pentagon-brings-special-operations-forces-on-par-with-other-military-departments/
[13A] https://www.databaseitalia.it/trump-retrocede-la-cia-e-lfbi-e-attiva-le-forze-speciali-usa-per-lo-scontro-finale-si-compie-cosi-di-fatto-leredita-di-jfk/
[14] https://www.militarytimes.com/news/your-military/2020/11/18/pentagon-shakeup-means-more-civilian-oversight-for-special-operations/
[15] https://www.scotusblog.com/2020/11/court-issues-new-circuit-assignments-2/
[16] https://www.scotusblog.com/2020/10/symposium-shining-a-light-on-the-shadow-docket/
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