AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS: l’attenta analisi dei dati disponibili conferma un tasso di mortalità probabilmente in linea con quello dell’influenza stagionale, se non inferiore. Le notizie date al pubblico si basano su dati distorti e manipolati. Facciamo una premessa: diversi studi affermano che il tasso netto di riproduzione del virus (ossia il numero di nuovi casi generati, in media, da un singolo caso) è stimato tra 2,13 e 4,82, mentre quello dell’influenza stagionale varia, in genere, tra 1,3 e 1,8: il coronavirus sarebbe quindi più contagioso dell’influenza stagionale in misura rilevante. Il dato del tasso netto di riproduzione cozza, però, con il numero totale di casi dichiarato. Prendiamo, per semplicità, il caso dell’Italia: l’influenza stagionale, virus meno contagioso, produce circa 6 milioni di casi (il 10% circa della popolazione), mentre il coronavirus, più contagioso, avrebbe finora (al 12 marzo) contagiato poco più di 15.000 persone, a un mese e mezzo dal primo caso documentato e in quello che dovrebbe essere il momento, ad analizzare gli andamenti dell’epidemia in altri paesi, in cui si registra il maggior numero di nuovi casi quotidiani. È chiaro, quindi, dove sta il falso: per calcolare il tasso di mortalità del coronavirus si fa una divisione, mettendo al numeratore il numero di morti, ragionevolmente certo, e al denominatore il numero di casi, grossolanamente e assai largamente sottostimato: vengono infatti considerati solo i casi accertati che, data la carenza di tamponi, sono solo quelli gravi o quelli legati, in qualche modo, ai casi gravi [110],[111]. Se al denominatore fosse posto il numero di casi reale (da calcolarsi statisticamente), avremmo un dato di mortalità probabilmente simile a quello dell’influenza stagionale, se non inferiore. Se fosse considerata anche la quota, certo considerevole, di persone immuni, avremmo allora una percezione della pericolosità del virus in linea con la realtà. È anche vero che questo virus, essendo più contagioso dei tipici virus influenzali, tende a diffondersi più velocemente; se si unisce a questa tendenza il fatto che la COVID-19, forse più dell’influenza stagionale, tende a dare complicazioni respiratorie che, a volte, tendono a prolungarsi per diverse settimane, e che, durante le normali epidemie influenzali e con i riflettori lontani dagli ospedali, i vecchietti che giungono in crisi respiratoria ai pronto soccorso vengono talvolta trascurati con una certa nonchalance [112], è facile spiegare l’attuale sovraccarico dei reparti di terapia intensiva.
Siamo quindi di fronte alla maggiore operazione terroristica che la storia ricordi, nell’ambito di una guerra, ancora “silenziosa”, fatta di mosse e contromosse da parte delle due fazioni in lotta. Se i globalisti sperano che l’epidemia, attraverso il terrore e il blocco delle attività economiche [113], faccia crollare l’economia mondiale rendendo impossibile la rielezione di Trump, i sovranisti americani cercano di sfruttare l’occasione per indirizzare l’economia nella direzione che prediligono, attraverso un drastico taglio dei tassi d’interesse (oltre al taglio di emergenza di mezzo punto all’inizio del mese, ce ne sarà molto probabilmente un altro, forse cospicuo, il 17-18 marzo, quando il board della FED si riunirà), tagli alle tasse, massicce iniezioni di denaro sui mercati da parte della Federal Reserve e, per dirla in breve, forse per la prima volta nella storia, l’espansione della massa monetaria che va più a vantaggio della piccola e media impresa e della popolazione generale che non della borghesia finanziaria globalista [114]. Diversi segnali in codice da parte di Trump e del suo stretto entourage (attraverso citazioni indirette e ammiccamenti ai messaggi di Q che, nonostante il diradarsi dei post dovuto a ragioni tattiche, continua a mantenere un ruolo centrale nella guerra dell’informazione) sembrano indicare che lo scontro è entrato nel vivo.
Tutte le mosse economiche di Trump e del suo gabinetto dovrebbero tradursi, una volta passata la buriana del coronavirus [115], in una clamorosa ripresa dei mercati e dell’economia in generale, e soprattutto di quella americana.
Attenzione! È possibile che, una volta giunti all’apice dell’allarme coronavirus negli USA (scuole chiuse, negozi chiusi, ecc.) vengano intraprese sul suolo americano azioni di tipo militare nei confronti del deep state: tra il 10 e il 12 marzo sono comparsi su twitter dei messaggi di ready! (pronti!), vagamente camuffati, da parte dei Marines, dell’Aviazione e della Marina (vedi sotto: per comprendere i messaggi bisogna abituarsi un po’ allo stile delle comunicazioni militari). Un’azione di polizia su tutto il territorio nazionale è stata intrapresa contro il cartello messicano CJNG, con 600 arresti: alcuni cartelli fanno parte dell’esercito irregolare del deep state. Trump ha dichiarato l'Emergenza Nazionale per il coronavirus, un atto che mette la National Guard, solitamente alle dipendenze dei singoli Stati, sotto il diretto controllo del Governo Federale.
Luce verde dai Marines
Luce verde dalla Casa Bianca
Veterani della Riserva attivati
Messaggio di “ready!” della marina (immagine rossa: il rosso è il “pronti!” in gergo sommergibilistico: “Rig for Red” - vedi Q#3891 e Q#3574)
Messaggio di "ready!" dell'Aviazione
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Intanto, proprio all’ombra del coronavirus, che occupa ormai il 90% delle news in tutto il globo, continua l’accerchiamento giudiziario nei confronti del deep state:
- il leader democratico in Senato Chuck Schumer si trova ad affrontare diverse “denunce etiche” (ethic complaints) per il suo attacco e le minacce, senza precedenti, pronunciate nei confronti dei due giudici conservatori della Corte Suprema Gorsuch e Kavanaugh riguardo tematiche correlate all’aborto
- Hunter, il figlio di Joe Biden, è alle prese con una causa per il mantenimento di un figlio illegittimo che potrebbe costringerlo a rivelare i cospicui guadagni ottenuti come membro del board della compagnia ucraina Burisma; James Biden, fratello di Joe, è sotto accusa per frode finanziaria
- tutte le inchieste nei confronti del deep state (Huber, Durham, Senato) [116] proseguono spedite a fari spenti
- Harvey Weinstein [117] è stato condannato a 23 anni di carcere: potrebbe essere la caduta del primo pezzo del domino che devasterà Hollywood
- un giudice federale ha ordinato a Hillary Clinton di deporre di persona, anziché per iscritto, sul caso delle email, in seguito a una denuncia di Judicial Watch [118]
- proseguono le audizioni in tribunale per l’estradizione di Assange negli USA e andranno avanti per diversi mesi. Riguardo al caso Assange, Crowdstrike, la ditta che stilato una perizia sui server del Comitato Nazionale Democratico affermando che erano stati violati dalla Russia [119], ha fatto un passo indietro ed ha affermato di non aver mai confermato che la violazione veniva dalla Russia [119A]. Nota a margine: il processo a Roger Stone è direttamente legato alla violazione russa dei server del DNC: quando verrà smentita quest’ipotesi, le accuse contro Stone cadranno automaticamente
- in Arabia Saudita, re Salman ha ordinato l’arresto di quattro principi della famiglia reale, accusandoli di preparare un colpo di stato [120],[121]
- dopo il New York Times [122], Trump ha querelato per diffamazione sia il Washington Post che la CNN, sempre riguardo i suoi presunti legami con la Russia
- il principe Andrea d’Inghilterra ha rifiutato di collaborare con le indagini dell’FBI sui giri di pedofilia legati a Epstein: è possibile che venga aperto un procedimento per l’estradizione negli USA
- continua l’indagine antitrust sui giganti del tecnologico [123]
Si è concretizzata la manovra del deep state contro la candidatura di Bernie Sanders [124] alle primarie democratiche: tutti i grossi nomi (Buttigieg, Klobuchar, Bloomberg) si sono ritirati prima del super-Tuesday per lasciare campo libero a Biden, Elizabeth Warren si è ritirata subito dopo perché era l’unico candidato che potesse toglie voti a Sanders. Risultato: Biden ha vinto nel super-Tuesday (14 stati in palio), ha vinto nel mini super-Tuesday (6 stati in palio il martedì successivo al super-Tuesday) e ora è lanciatissimo verso la nomination. Trump continua a denunciare apertamente la manovra per spingere i seguaci di Sanders a disertare le urne e a ribellarsi contro l’establishment democratico.
Gli stati con città-santuario per gli immigrati illegali sono stati tagliati fuori dai fondi federali: è un duro colpo per le finanze del deep state.
Il miliardario Paul Singer, sostenitore di Trump, ha acquistato un grosso pacchetto di azioni di Twitter con lo scopo dichiarato di estrometterne il CEO Jack Dorsey.
Bill Gates [125] si è dimesso da CEO della Microsoft.
In Israele, Netanyau, alleato dei sovranisti, ha vinto nuovamente le elezioni.
L’azione turca in Siria [126] aveva tutto l’aspetto di un’azione da deep state, con tanto di rilascio di rifugiati in Europa. Il 5 marzo Erdogan e Putin si sono accordati per un cessate il fuoco e un corridoio di sicurezza a partire dalla mezzanotte del 6 marzo. L’offensiva turca sembra rientrata. Secondo diversi osservatori, sul piano militare l’offensiva della Turchia sarebbe stata un fallimento (ricordiamo che la copertura aerea dell’esercito turco era impossibile, perché lo spazio aereo siriano è completamente sotto il controllo russo attraverso i sistemi antiaerei S-300).
In Afghanistan è iniziato il ritiro delle truppe USA: gli effettivi passeranno dagli attuali 13000 a 8600, per arrivare poi al ritiro completo nel 2021.
(continua)
[110] In Corea del Sud, dove si è fatto largo uso dei test, il tasso di mortalità calcolato, benché ancora sovrastimato, è risultato essere largamente inferiore a quello italiano.
[112] Pratica che trova conferma e consacrazione nel “nobile” principio, sancito durante questa epidemia, secondo cui, se i posti in terapia intensiva sono insufficienti, chi è più vecchio resta fuori.
[113] In questo senso, la scontata mossa dell’OMS, bastione globalista, di dichiarare il coronavirus una “pandemia” non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco. https://www.thegatewaypundit.com/2020/03/exclusive-evidence-shows-director-general-of-world-health-organization-severely-overstated-the-fatality-rate-of-the-coronavirus-leading-to-the-greatest-global-panic-in-history/
[114] Anche gli interventi della FED sul mercato azionario possono essere considerati, almeno in parte, a vantaggio della popolazione generale, visto che, a causa dei tassi di interesse molto bassi, la maggior parte dei piani pensionistici (soprattutto i famosi 401k) sono collegati all’andamento di Wall Street.
[115] Recentissimi studi effettuati in Cina indicano che la temperatura ideale di diffusione del coronavirus è di 8,6 °C, quindi l’approssimarsi della stagione calda dovrebbe avere un forte impatto nel contrastare l’epidemia: per ora, le dinamiche di diffusione nei paesi più caldi (India, Brasile, etc.) sembrano confermare questa previsione. Inoltre, è possibile che in tempi non molto lunghi venga annunciato il primo farmaco (forse il Remdesivir) efficace contro l’infezione.
[116] Vedi PARTE NONA / 1 (testo e nota 100) e "Aggiornamento del 7 dicembre 2019" in PARTE OTTAVA.
[117] Vedi PARTE NONA / 1 e il paragrafo "I casi Weinstein e NXIVM" in PARTE TERZA.
[118] Vedi paragrafo "Il ruolo di Judicial Watch e Project Veritas" in PARTE TERZA.
[119] Vedi capitolo "Un outsider alla Casa Bianca" in PARTE PRIMA.
[119A] https://twitter.com/aaronjmate/status/1258572139504054274
[120] https://www.nytimes.com/2020/03/07/world/middleeast/saudi-arabia-mohammed-bin-salman.html
[121] Vedi capitolo "L’operazione militare diventa esplicita: il fenomeno Q" in PARTE QUARTA.
[122] Vedi PARTE NONA / 1
[124] Vedi PARTE NONA / 1
[125] Vedi "Aggiornamento del 7 dicembre 2019" in PARTE OTTAVA.
[126] Vedi PARTE NONA /1
NON CONSIDERATE QUELLO CHE AVETE LETTO COME VERO AL 100%, MA FATE LE VOSTRE RICERCHE E ARRIVATE ALLE VOSTRE CONCLUSIONI. SCAVATE IN CERCA DELLA VERITÀ. NON È PIÙ TEMPO DI ACCONTENTARSI DI "VERITÀ" PRECONFEZIONATE DA ALTRI.
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