Gli avvenimenti mondiali continuano a confermare il quadro generale tratteggiato nelle PARTI 1-6.
Negli USA, le inchieste giudiziarie vanno avanti a velocità accelerata dopo la giornata del 4 di luglio, che i militari hanno scelto simbolicamente per segnare una svolta nell’affondo contro il deep state e che è servita, inoltre, a ribadire che Trump ha il pieno controllo dell’esercito. Infatti, il 6 di luglio è stato arrestato il finora praticamente intoccabile miliardario Jeffrey Epstein per traffico di minori a scopo di sfruttamento sessuale. Il personaggio sta collaborando con gli inquirenti (rischia di essere ucciso in carcere, essendo già scampato a un tentativo di omicidio il 24 luglio) e servirà a trascinare in carcere molti personaggi del mondo della politica e dello spettacolo che frequentavano le orge pedofile a sfondo rituale sulla sua isola di Little St. James [58].
Si avvicina a grandi passi la desecretazione dei documenti che hanno portato all’operazione di spionaggio nei confronti di Trump, un boomerang che dovrebbe coinvolgere le più alte cariche politiche e dell’apparato di intelligence dell’amministrazione Obama, oltre a scatenare un terremoto internazionale nei confronti dei diversi governi stranieri che hanno tentato di boicottare l’attuale presidente americano. Un punto di svolta in questo senso lo si è avuto con l’annuncio della prossima rimozione (il 15 agosto) di Dan Coates, direttore dell’intelligence nazionale (DNI) legato al deep state.
Continuano le manovre di Trump sulla Fed (che dovrebbe iniziare a tagliare i tassi a partire dal 31 luglio) e infuria sempre più la campagna dei mainstream media contro Trump, accusato quotidianamente di razzismo, con pretesti obiettivamente falsi: il Partito Democratico non riesce ad arginare l’emorragia di elettori appartenenti alle cosiddette “minoranze etniche”. In vista delle elezioni del 2020, i 24 candidati democratici sembrano tutti destinati alla sconfitta contro l’attuale presidente, per cui da qualche parte si inizia a ventilare l’ipotesi della candidatura di Michelle Obama, non sappiamo quanto probabile. Per il deep state, si tratterebbe di una sorta di ultima carta. Comunque, si ribadisce che, vista anche la natura militare dell’operazione Trump e la perfetta sincronizzazione delle inchieste giudiziarie, le prossime elezioni presidenziali dovrebbero avere un esito scontato. Q conferma che dietro le campagne abortiste c’è il traffico di feti umani (Q#3405).
Sul piano internazionale, l’elezione di Boris Johnson alla guida dei Tories britannici costituisce una gigantesca vittoria del fronte pro-Brexit. Q ha confermato ripetutamente che l’Italia è dalla parte di Trump (Q#3531, Q#3538, Q#3539) e quindi, per conseguenza, rappresenta una forza che mina l’UE dall’interno. Continuano, sotto traccia, i colloqui tra USA e Iran e, allo scoperto, quelli tra USA e Cina: i tempi di queste trattative dipendono da quanto stabilito dal piano dei militari e anche dagli equilibri interni nei due paesi tra la borghesia sovranista e quella globalista.
Continua anche, in forme meno eclatanti, la rivolta dei gilet gialli in Francia, altra mina anti-europea che continua ad avere l’appoggio di Q (e quindi dei militari USA) e continua ad essere oscurata dalla censura (Q#3540).
Sono in fase avanzata i colloqui di pace in Afghanistan che coinvolgono anche i talebani; intanto, gli effettivi USA nel paese sono calati da 16000 a 9000 unità.
In Ucraina, il neo-premier Zelinsky conferma di voler trattare con la Russia sulla questione del Donbass.
Il Vaticano è sempre più sotto tiro, con un nuovo post di Q, riferito direttamente al papa, che allude al coinvolgimento della chiesa nel traffico di esseri umani (Q#3563). Qualche parlamentare, in India, inizia a scalfire l’immagine di Madre Teresa [58A], [58B], accusandola di essere stata a capo di una struttura dedita alla vendita di bambini nell’ambito delle adozioni internazionali.
Negli USA due nuove false flags, le sparatorie di El Paso (Texas) e Dayton (Ohio), avvenute rispettivamente il 3 e 4 agosto a distanza di 13 ore l’una dall’altra, hanno fatto complessivamente 32 vittime e sono state utilizzate per molteplici scopi: rivitalizzare le deboli candidature democratiche alla presidenza con gli argomenti del presunto “suprematismo bianco” di Trump (che avrebbe quindi la responsabilità morale della prima sparatoria, secondo una certa interpretazione del manifesto pubblicato, sembrerebbe, dal presunto attentatore [59]) e del controllo delle armi da fuoco (con posizioni che vanno dalla creazione di un database digitale fino al sequestro porta a porta di tutte le armi in possesso della popolazione civile); l’altro obiettivo era quello di silenziare Q attraverso l’attacco a 8chan, la piattaforma digitale che ne ospita i post (secondo la stampa, l’attentatore di El Paso avrebbe pubblicato il suo manifesto su 8chan – che, lo ricordiamo, è perfettamente in regola con la legge americana sulla base del Primo Emendamento, quello sulla libertà di parola -, mentre, nella realtà dei fatti, il manifesto è stato postato su Instagram e poi, in seguito, caricato su 8chan da una persona diversa dall’attentatore). Mentre il tentativo di spingere sul controllo delle armi da fuoco è andato a vuoto grazie alle manovre elusive di Trump e dei repubblicani, che a caldo hanno dato l’idea di voler appoggiare una prima, blanda forma di gun control (controllo delle armi), per poi fare retromarcia una volta che le acque si sono calmate, dall’altra parte la piattaforma 8chan è stata chiusa per la mancanza del necessario supporto tecnico proveniente da terze parti (aziende il cui controllo è recentemente passato di mano per una probabile manovra del deep state) e tornerà online, con una struttura rafforzata dalla raggiunta autonomia tecnica, nel momento in cui i militari lo riterranno opportuno.
Il miliardario Jeffrey Epstein, chiave di volta dell’inchiesta sulla pedofilia che coinvolge altissime personalità della politica, dell’economia e dello spettacolo a livello internazionale, è morto in carcere, ufficialmente per suicidio tramite impiccagione, attuato mentre era sotto strettissima sorveglianza (è praticamente certo, propaganda a parte, che si sia trattato di omicidio). Il fatto non va ad inficiare l’inchiesta, ma anzi la rafforza, perché i documenti sequestrati ad Epstein, circa un milione di pagine, più foto e filmati, in virtù della sua morte sono diventati immediatamente ammissibili in tribunale, senza che nessun avvocato possa opporvisi. Di questa messe di prove sono state rese pubbliche le prime duemila pagine, in cui si evidenzia il coinvolgimento in pratiche pedofile, tra gli altri, del principe Andrea d’Inghilterra, secondo figlio della regina Elisabetta II [60], e del defunto astronauta John Glenn, primo statunitense nello spazio ed eroe americano (!).
Continuano strategicamente a trapelare informazioni sullo scandalo delle email di Hillary Clinton: ora sappiamo per certo (da documenti del Senato) che la posta elettronica che gestiva su server non autorizzati veniva automaticamente girata a un’industria cinese che, molto probabilmente, serviva da copertura per apparati governativi.
Trump sta tentando di acquistare, ovviamente per conto degli USA, la Groenlandia (per la serie: ne esce fuori una al giorno!). La mossa, che inizialmente sembrava solo una boutade, è in realtà molto seria e dovrebbe essere legata al fatto che l’isola, fin dai tempi della guerra fredda (nessuna allusione al clima) è stata utilizzata dalla CIA come base operativa, data la posizione strategica e la vicinanza alla Russia, con la copertura del governo danese. L’Operazione Iceworm mirava a scavare tunnel sotto il ghiaccio (che in Groenlandia è spesso quasi 2 km) con l’ausilio di un piccolo reattore nucleare per poi installarvi dei missili atomici montati su carrelli mobili. Il progetto fu iniziato nel 1960 e ufficialmente cancellato nel 1966, ma come molti progetti ufficialmente cancellati dalla CIA, potrebbe essere proseguito in segreto. Comunque, la CIA ha continuato ad usare la Groenlandia come base per la detenzione e lo scambio di prigionieri fino praticamente ai nostri giorni. Dobbiamo pensare alla CIA non come ad una parte del governo americano, ma come a un’entità sovranazionale, in parte finanziata dal governo USA e in parte autofinanziata mediante la vendita di stupefacenti e altre attività collaterali, al servizio di un potere economico (e politico) sovranazionale, quasi totalmente fuori dal controllo dei vertici nominati dal presidente americano. Per questo, già il presidente Kennedy ebbe a dire “Ridurrò la CIA in mille pezzi e li spargerò al vento”. Mal gliene incolse. Quindi, la mossa di Trump dovrebbe essere mirata soprattutto al controllo di un black site della massima importanza. Comunque, il viaggio pianificato da Obama in Danimarca per settembre sottolinea la preoccupazione del deep state a riguardo e l’attivazione immediata della sua diplomazia parallela (che ha come punte di diamante proprio Obama e John Kerry) per tentare di bloccare questa mossa dei militari americani sullo scacchiere internazionale.
Il neo-premier britannico Boris Johnson ha dichiarato ufficialmente che la Brexit sarà effettiva a partire dal 31 ottobre 2019, con o senza accordo (più probabilmente senza). A quel punto, scatterà immediata la nuova partnership economica e commerciale con gli USA.
Governo italiano: Trump ha dato l’appoggio al nuovo governo Conte e, a ben vedere, Q ha parlato, in Q#3539, di Italia dalla parte di Trump, senza specificare alcuna forza politica, e lo ha fatto proprio alla vigilia della crisi di governo. Possiamo quindi dire che il nuovo governo, con la Lega fuori, è da considerarsi nello schieramento sovranista.
Aggiornamento sulla cosiddetta “guerra commerciale” tra USA e Cina: lo scontro ha preso una piega così drastica, con dazi americani su 600 miliardi di dollari di merci cinesi e con Trump che manovra per il rientro negli USA delle aziende americane che producono in Cina (pare che già adesso il 13% delle aziende straniere sia pronto a lasciare la Cina a causa dei dazi; milioni di operai cinesi hanno già perso il lavoro) che se non fosse in piedi un accordo segreto per il riequilibrio della produzione e del commercio mondiali, così come tratteggiato nella PARTE QUARTA (operazione funzionale al ritorno all’oro come moneta mondiale, oro che la Cina ha accumulato in grandi quantità negli ultimi decenni, probabilmente ben al di là degli acquisti ufficiali), staremmo già assistendo ad un’escalation militare, di cui in realtà non v’è traccia. L’accordo commerciale bilaterale tra USA e Cina verrà quindi ratificato nel momento stabilito dal piano dei militari.
Sul piano interno, continuano i successi delle politiche economiche di Trump, pur in un quadro globale di recessione [61]: nei primi due anni di presidenza, i profitti d’impresa sono cresciuti di 220 miliardi di dollari, la massa dei salari di un trilione di dollari (questi dati sono abbastanza credibili, se non nella quantità almeno nella tendenza). Anche il controllo dell’immigrazione clandestina ha contribuito all’incremento dei salari reali, dinamica che negli USA non si vedeva da oltre un ventennio. La crescita dei salari reali riguarda soprattutto le categorie meno pagate e gli operai dell’industria manifatturiera. Per questo e altri motivi, l’opposizione democratica (e il deep state globalista in generale) è spinta nell’angolo e abbraccia posizioni politiche sempre più estreme, avendo ormai come unico bastione la grande stampa, quasi completamente schierata sul fronte anti-Trump e sempre più delegittimata dalle continue fake news che è costretta a sfornare di continuo per esigenze politiche. Continua intanto il braccio di ferro tra l’amministrazione americana e i giganti del tecnologico, con Google e Facebook finiti anche nel mirino dell’antitrust. La Fed si è piegata alle richieste di Trump e inizierà ad abbassare i tassi in maniera decisa, adottando contemporaneamente altre politiche di espansione monetaria (quantitative easing).
La compravendita di feti umani e di organi fetali (forse anche da bambini nati vivi) è ora certezza: https://www.lifesitenews.com/news/stemexpress-ceo-admits-selling-beating-baby-hearts-intact-baby-heads-in-daleiden-hearing ; https://thefederalist.com/2020/04/15/new-unsealed-documents-show-planned-parenthood-profited-from-aborted-baby-body-parts/
Il G7 di Biarritz, oltre a ribadire l’attuale quadro delle alleanze (Trump, Johnson, Conte e Abe da una parte, Macron, Merkel e Trudeau dall’altra: le fila del deep state si assottigliano, in più Trump ha chiesto un allargamento del G7 alla Russia e, a ottobre, ci saranno le elezioni in Canada), con il patto di ferro Trump-Johnson sulla Brexit, ha portato alla luce il fatto che i colloqui tra USA e Iran sono, in realtà, in fase avanzata.
In fase molto avanzata è l’accordo tra gli USA e i talebani in Afghanistan, dopo 18 anni di guerra: gli Stati Uniti ritireranno il grosso delle truppe e chiuderanno 5 basi, ma lasceranno un contingente significativo per contrastare le attività del deep state (soprattutto della CIA: traffico di droga e di esseri umani). Il recentissimo attentato (ovviamente una false flag della CIA che non vuole perdere i proventi della produzione di eroina) rallenterà il processo di pace per una ovvia questione di apparenze.
Un’altra trattativa da poco venuta alla luce, iniziata in segreto ed ora in fase avanzata, è quella tra gli USA e gli Huthi in Yemen, finalizzata a mettere fine al conflitto nel paese.
Proseguono intanto, dall’alto verso il basso, le “purghe anticorruzione” (ovvero l’eliminazione del deep state) in Arabia Saudita: adesso sono coinvolti persino gli impiegati statali [62].
La lotta politica nel Regno Unito sul fronte della Brexit sta assumendo toni sempre più concitati: Johnson che ha chiesto e ottenuto dalla regina la sospensione del parlamento fino al 14 ottobre. Ricordiamo che l’esercito ha già minacciosamente fatto sentire il proprio peso in favore dell’uscita dalla UE; intanto Trump ha dichiarato che il neo-premier è perfettamente in grado di affrontare la situazione e di condurre il paese a una Brexit favorevole alla Gran Bretagna e sfavorevole alle gerarchie europee.
Dalla metà di agosto abbiamo assistito a un'accelerazione nell'esecuzione del piano sovranista, specialmente nell'ambito delle relazioni internazionali. Il Medio Oriente, una volta messi a punto gli accordi tra gli USA e i sovranisti iraniani, afghani (ivi compresi i Talebani non legati ai globalisti) e yemeniti, è oggetto di una vasta e spesso sottaciuta offensiva militare mirata ad eradicare le forze del deep state. Il giorno dopo la presa di posizione di Trump che ha portato alla pubblica cancellazione di un vertice, prima segreto, con esponenti politici afghani, l'esercito USA ha iniziato a bombardare pesantemente diverse postazioni identificabili come black sites [63].
L’attacco del deep state iraniano all’enorme raffineria saudita dell’Aramco (14 settembre) mediante droni e missili cruise era una mossa progettata per colpire l’economia mondiale mediante il rialzo dei prezzi del greggio, generando così pressioni inflazionistiche [64] tali da forzare la mano alla Fed e spingerla a cancellare il taglio dei tassi (fondamentale, insieme al quantitative easing, per spostare gli effetti della crisi a dopo il 2020 e rendere più agevole la rielezione di Trump). Un altro obiettivo era quello di scatenare la guerra tra USA e Iran, nella speranza di rompere le alleanze sovraniste e riconquistare posizioni. Il colpo [65], che ha provocato l’immediato calo della produzione mondiale di greggio dolce (a basso tenore di zolfo, quindi facilmente convertibile in prodotti petroliferi) di 6 milioni di barili al giorno e il rialzo del prezzo al barile del 12% in una sola giornata di contrattazioni, è stato velocemente riassorbito: gli USA, ormai energeticamente indipendenti, hanno messo a disposizione le riserve strategiche in modo da mantenere il mercato ben fornito e una valutazione dei danni ha stabilito che la raffineria potrà tornare a pieno regime entro breve tempo. Inoltre, la Fed ha ugualmente tagliato i tassi di un quarto di punto e la trappola della guerra finora non è scattata.
Q aveva fatto intendere, nel post Q#993 del 3 aprile 2018, che l’uscita di scena di John Bolton (consigliere per la sicurezza nazionale USA, falco conservatore, apparente membro del deep state, tenuto forse nella posizione solo per ragioni strategiche di apparenza, costretto alle dimissioni il 10 settembre scorso) avrebbe rappresentato il segnale di un cambiamento nelle modalità di esecuzione del “piano”. Così è stato.
Si può forse cominciare a sospettare un voltafaccia di Macron in favore dei sovranisti, probabilmente sotto la pressione del proprio esercito [66] e di una situazione interna molto difficile: i primi segnali sì erano già avvertiti ad aprile 2019, con la Francia e gli USA (insieme alla Russia) sullo stesso fronte in appoggio al generale Haftar in Libia, sconfessando la stessa ONU che appoggiava al-Sarraj. Durante il vertice G7 di Biarritz si sono poi colti diversi gesti simbolici di Trump e Macron che sono “strizzatine d’occhio” verso chi legge la situazione internazionale secondo le sue reali tendenze e che sembrano sottintendere un’intesa tra i due. Il tempo, come sempre, svelerà la verità.
Proprio la Libia pare essere la cartina di tornasole della politica italiana: al-Sarraj, elemento del deep state, è stato sostenuto negli anni, tra gli altri, da Obama e Renzi, anche se l’Italia, visti gli interessi in gioco, ha cercato di mantenere una posizione di equilibrio tra al-Sarraj e il lavoro ufficioso dell’AISE (già SISMI: ambienti militari [67]) di collegamento con Haftar. Il 23 aprile 2019 Salvini ha rilanciato sui social la propaganda di al-Sarraj, mettendosi contro la posizione di Trump del 15 aprile: nonostante le ingannevoli apparenze antieuropee e populiste, quindi, Salvini ha assunto posizioni globaliste. Con la crisi di governo, preceduta dal post di Q (#3539) che rassicurava sul fatto che l’Italia era un alleato degli USA nella lotta contro il deep state, sono state quindi espulse le componenti politiche più globaliste (la Lega dal governo e i renziani dal PD) ed è nato il governo Conte-bis, sotto gli auspici di Trump. Il gesto di Q, che ha messo il link a un discorso di Salvini in un post (#3538) dedicato alla prigione di Guantanamo, si presta in effetti a diverse interpretazioni.
Negli USA è attualmente in atto un tentativo di colpo di stato: il deep state, politicamente asserragliato nella Camera dei Rappresentanti, negli studi dei maggiori network televisivi e nelle redazioni dei maggiori quotidiani, ha aperto una procedura di impeachment nei confronti di Trump, senza però seguire i dettami della Costituzione e delle diverse leggi, cioè senza passare per un voto dell’aula, che aprirebbe le porte ad approfondimenti e indagini da parte del Senato che risulterebbero fatali per l’operazione e per i suoi proponenti. Il pretesto è inconsistente: una telefonata di Trump al neo-premier ucraino Zelinsky, in cui il presidente USA ha chiesto indagini su un noto caso di corruzione [68] che vede coinvolto l’ex vice presidente dell’amministrazione Obama, il democratico Joe Biden, suo avversario politico nelle prossime elezioni del 2020. L’operazione è scattata con le dichiarazioni, prefabbricate, di un whistleblower [69] con legami che la CIA, che ha riportato informazioni di seconda mano [70] secondo cui la telefonata sarebbe stata un ricatto di Trump a Zelinsky per affossare Joe Biden, il suo più accreditato rivale politico. In realtà, il deep state è stato spinto in una trappola dalle manovre dei militari: le accuse hanno perso di consistenza nel momento in cui Trump ha reso pubblica la trascrizione della telefonata, cosa che i democratici non pensavano avrebbe mai fatto, visto che tale trascrizione era stata spostata (qui sta l’inganno) su un server super sicuro. Così l’amministrazione ha potuto dimostrare, in un batter d’occhio, che la telefonata era stata fatta secondo i dettami della legge americana, quando anche lo stesso Zelinsky ha confermato che si è trattato di un colloquio del tutto normale, e a poco valgono le dichiarazioni, anche queste prefabbricate, di altri whistleblower che stanno via via emergendo: il piano dei democratici poteva funzionare solo nel caso in cui Trump non avesse reso pubblica la trascrizione. Intanto, il Dipartimento della Giustizia sta bloccando tutti i mandati di comparizione emessi dalla Camera, stante l’incostituzionalità dell’attuale procedura di impeachment. Così, è rimasta ai democratici (e ai repubblicani legati al deep state) soltanto la cassa di risonanza dei mainstream media per mantenere in vita un tentativo destinato al fallimento. Nel frattempo, i “trumpiani” stanno approfittando dell’occasione per scoperchiare il “calderone ucraino”, facendo, lentamente ma inesorabilmente, trapelare informazioni relative ai legami illeciti del deep state [71] con l’Ucraina (si è scoperto, ad esempio, che non solo il figlio di Biden, ma anche i figli di Nancy Pelosi – Speaker della Camera - e John Kerry – ex Segretario di Stato, oltre all'ex consigliere di Mitt Romney – nomination repubblicana alla presidenziali del 2012, nemico politico di Trump – siedono nel consiglio di amministrazione di aziende del settore energetico ucraino, con stipendi milionari) e ad altri affari illeciti di Joe Biden e del figlio Hunter sia in Cina che in Romania. Il deep state è all’angolo e sta giocando una partita disperata: per contrastarne un’eventuale reazione estrema sono stati mobilitati i riservisti dell’esercito, messi a disposizione delle amministrazioni locali. Il tentativo di colpo di stato si rivelerà un ennesimo boomerang per i democratici.
A proposito di Q, la piattaforma 8chan ha subito un upgrade tecnico, diventando completamente indipendente e presumibilmente inattaccabile, ed ha cambiato nome in 8kun: la nuova piattaforma sta per essere lanciata ed è probabile che gli Anons stiano per tornare online.
Apparentemente, Donald Trump sta cercando di spingere Hillary Clinton a candidarsi alle presidenziali del 2016, probabilmente per far emergere i suoi crimini durante la campagna elettorale, mentre è sotto la luce dei riflettori. Ricordiamo che lo scontro politico in atto è costruito e incanalato in modo tale da rendere impossibile un compromesso tra le due parti e che i democratici non hanno nessuna possibilità di vincere le prossime presidenziali e per questo sono costretti a tentare il colpo di stato: il prossimo mandato di Trump sarà quello dell’annichilimento del deep state.
Gli USA si sono ritirati dal nord-est della Siria, lasciando in braghe di tela lo storico alleato curdo, testa di ponte delle azioni militari dei globalisti (l’opposizione militare curda all’ISIS è sempre stata solo di facciata) e a cui era stato promesso uno stato proprio dopo il progettato smembramento della Siria. Nella zona è subentrata la Turchia, stavolta concordando le operazioni con USA e Russia, che difatti hanno sollevato proteste solo formali, per colpire le residue postazioni del deep state nell’area, soprattutto quelle di matrice curda, e forse ciò che resta degli impianti del programma nucleare segreto iraniano, che erano stati dislocati pare proprio in questa zona. Alcune fazioni curde starebbero chiedendo l’intercessione della Russia per trattare con Assad una qualche forma di affiliazione allo stato siriano. Grande, ovviamente, lo scorno degli esponenti del deep state, ivi compresa la grande stampa internazionale. Nell’occasione, Trump ha ripetutamente ribadito l’intenzione degli USA di abbandonare il Medio Oriente: lo ripetiamo ora più che mai: il petrodollaro è al tramonto, è la fine di un’era.
Sopra, due tweet di Trump del 9 ottobre 2019. Vi si legge: “Gli Stati Uniti hanno speso OTTO TRILIONI DI DOLLARI per combattere e vigilare in Medio Oriente. Migliaia di nostri Grandi Soldati sono morti o sono stati gravemente feriti. Dall’altro lato sono morte milioni di persone. ANDARE IN MEDIO ORIENTE È LA DECISIONE PEGGIORE MAI PRESA NELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE! Siamo andati in guerra sotto un falso e ora smentito presupposto, LE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA. Non ce n’era NESSUNA! Ora noi stiamo, lentamente e con cautela, riportando i nostri grandi soldati e il personale militare a casa. La nostra attenzione è al QUADRO GENERALE! GLI USA SONO PIÙ GRANDI CHE MAI!”
Il 24 settembre, in un discorso all’Assemblea Generale dell’ONU [72], Trump, dopo aver minacciosamente ricordato la potenza, a suo dire senza pari, dell’esercito americano, ha affermato, direttamente nella tana dei globalisti, che il futuro non appartiene a loro, i globalisti, ma ai patriots [73]. La guerra è aperta, le carte sono sul tavolo, chiunque abbia il radar puntato nella giusta direzione può rendersene conto da sé. Intanto gli USA, diminuendo il loro contributo economico del 30%, hanno messo in seria difficoltà le finanze dell’ONU, che alla fine di ottobre potrebbe non essere più in grado di pagare i propri funzionari.
Si vanno chiarendo alcuni eventi e posizioni che riguardano il governo Italiano: Conte avrebbe incontrato emissari di Trump il 15 agosto, in piena crisi. Al centro dell’incontro, a parte lo specchietto per le allodole dell’accordo per gli F-35 (che infatti ora può essere rinegoziato), ci sarebbe lo Spygate [74], cioè l’operazione di spionaggio nei confronti di Trump, iniziata quando ancora era solo un candidato e proseguita una volta diventato presidente, che ha avuto uno dei centri in Italia. Emblematica l’ira di Salvini e di Renzi (che all’epoca era capo del governo e ci sta dentro fino al collo) per la collaborazione del governo italiano nel chiarire l’affaire Mifsud. Evidentemente l’Italia è al centro di un intrigo internazionale, se è vero che è stata visitata, prima della formazione del nuovo governo, da Nancy Pelosi, Barack Obama e Hillary Clinton e, una volta varato il Conte-bis, dal Segretario alla Giustizia William Barr e dal Segretario di Stato Mike Pompeo. Evidentemente Renzi, anche se al governo, è stato messo nella condizione di non nuocere alle indagini.
(continua)
[58] https://www.youtube.com/watch?v=OJpPiZClb48
[58A] Documentario "Il lato oscuro di Madre Teresa": https://youtu.be/Z0_Mcp4s6IE
[58B] Qui potete scaricare il testo "La posizione della missionaria", su Madre Teresa: https://drive.google.com/file/d/1BtD9zZu-jnyxAJEB9_SO5utNh_4Prp0k/view?usp=sharing
[59] Anche nel caso della sparatoria di El Paso numerose testimonianze riportano la presenza di più individui a sparare contemporaneamente.
[60] A chiunque avesse dubbi sulla pratica della pedofilia nell’ambito della famiglia reale britannica, si consiglia la visione di questo brevissimo, e drammatico, filmato del 2015: https://youtu.be/F_qF-eCANuE
[61] Il rafforzamento del dollaro su tutte le altre monete durante i periodi di crisi va letto nel seguente, semplice modo: la contrazione del commercio globale riduce l’afflusso, nei vari paesi, della moneta mondiale, per cui governi e aziende, per pagare i debiti con l’estero, sono costretti ad acquistare dollari con le diverse monete locali.
[62] Secondo Q, la Cabala sarebbe guidata da tre “pilastri”: la Casa Saudita (la prima a cadere, nel novembre del 2017), la famiglia Rothschild e, forse, la famiglia di origine francese Payseur, che controllerebbe George Soros. Ricordiamo che tutto questo è possibile in virtù della straordinaria concentrazione del credito in questa estrema fase di sviluppo del capitalismo.
[63] https://www.stripes.com/news/middle-east/us-bombs-isis-island-in-iraq-s-tigris-river-1.598176
[64] L’aumento del prezzo del petrolio si riflette sul prezzo di tutte le merci per il rincaro sia dei trasporti che della produzione di energia.
[65] L’attacco è avvenuto, certamente non a caso, due giorni dopo il rifiuto dell’Arabia Saudita di accogliere le richieste del World Energy Council di un taglio della produzione di petrolio.
[66] Ricordiamo la lettera di alcuni generali francesi contro Macron al culmine della protesta dei gilet gialli: http://freewestmedia.com/2018/12/14/french-generals-accuse-macron-of-treason-over-un-migration-compact/
[67] Notare come il vero collegamento tra tutti i sovranisti sia sempre rappresentato dai militari, come se avessero formato una sorta di “internazionale sovranista” per guidare le operazioni.
[68] Si veda, in PARTE TERZA, il paragrafo “I legami del Partito Democratico con l’Ucraina e la Cina”.
[69] Funzionario che denuncia irregolarità nell’attività del governo o di grandi aziende, protetto dalla legge americana. In questo caso, si tratta di Eric Ciaramella.
[70] Secondo le regole, un whistleblower poteva riportare solo informazioni dirette, non informazioni riferite, ma tale regola è stata cambiata dai democratici il giorno prima o il giorno stesso della testimonianza relativa a questo caso.
[71] L'espressione deep state è ormai divenuta di uso corrente dell’ambito del linguaggio politico americano, mentre non lo era quando abbiamo cominciato a scrivere questa serie di post, all’inizio del 2019.
[72] La trascrizione ufficiale del discorso si può trovare qui: https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/remarks-president-trump-74th-session-united-nations-general-assembly/
[73] Qui si preferisce usare il termine patriot anziché la traduzione italiana patriota perché in America questo termine ha un’accezione leggermente differente, indicando il nazionalista che lotta contro l’oppressore: gli USA sono nati da una rivoluzione anticoloniale.
[74] Si veda, in PARTE SECONDA, il paragrafo “Il caso Trump-Russia collusion e la sua trasformazione nel boomerang Spygate”.
NON CONSIDERATE QUELLO CHE AVETE LETTO COME VERO AL 100%, MA FATE LE VOSTRE RICERCHE E ARRIVATE ALLE VOSTRE CONCLUSIONI. SCAVATE IN CERCA DELLA VERITÀ. NON È PIÙ TEMPO DI ACCONTENTARSI DI "VERITÀ" PRECONFEZIONATE DA ALTRI.
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