Alcune fonti sembrano confermare che la mappa che vediamo sopra (postata, tra gli altri, dalla candidata al Congresso Manga Anantatmula) rappresenta la vera distribuzione dei collegi elettorali tra Trump (in rosso) e Biden (in blu), ottenuta grazie al noto sequestro, avvento in Germania da parte dei militari americani, di alcuni server appartenenti alla CIA e collegati al voto. I risultati riportati sarebbero al netto dei brogli dovuti al software Dominion, ma probabilmente ancora al lordo delle altre forme di frode elettorale. Il tempo ci dirà se si tratta di un'informazione corretta oppure di disinformazione.
24 novembre 2020
Il 24 novembre la grande stampa italiana, la cui reale funzione è quella di tenere il pubblico disinformato a beneficio degli sporchi affari delle élite economiche, ha rilanciato la notizia, proveniente dagli USA, che Donald Trump avrebbe iniziato a fare i primi passi per garantire l'ingresso di Joe Biden alla Casa Bianca. La notizia, ovviamente, è una fake news: Donald Trump ha più volte ribadito, e continua a farlo, che non concederà mai a Biden una "vittoria" ottenuta solo grazie ai brogli elettorali. Ciò che è realmente accaduto è ben spiegato nel video qui sotto, realizzato dal canale Youtube "Dentro la notizia".
27 novembre 2020
02 dicembre 2020
Donald Trump ha pronunciato quello che egli stesso ha definito come il discorso più importante della sua vita, presentando prove inconfutabili dei brogli elettorali e nel contempo affermando che, se ci sono prove di brogli, Joe Biden non potrà entrare alla Casa Bianca, dato che il primo dovere del Presidente è quello di proteggere la Costituzione. Il fatto è che le prove si accumulano di giorno in giorno e che sono diventate un mare, anzi, un oceano. Attualmente, la situazione negli Stati Uniti è di tipo pre-rivoluzionario: si moltiplicano i riferimenti pubblici al 1776, gli schieramenti si fanno sempre più netti e diverse voci, tra cui quella del Generale Flynn, invocano il ricorso alla legge marziale e la ripetizione delle elezioni. Non ci è dato sapere quale piega prenderanno gli eventi da qui alle prossime settimane, ma sappiamo che la rivoluzione antiglobalista sarà guidata dai militari con l'appoggio di vasti settori della popolazione, che partirà dall'America per diventare mondiale e che sarà vittoriosa. Prepariamoci.
08 dicembre 2020
WE ARE NOT GONNA TAKE IT - NON LO ACCETTEREMO
VIDEO DAL POST DI Q NUMERO 4953
09 dicembre 2020
12 dicembre 2020
Benché la strada dei tribunali civili rimanga ancora forse percorribile, la decisione della Corte Suprema di rigettare il ricorso del Texas sembra avvicinare la soluzione militare (vedi Q#26). Leggete, a riguardo, questo articolo su databaseitalia.
23 dicembre 2020 - Trump mobilita la base
Consigliamo di seguire con particolare attenzione il discorso di Donald Trump, opportunamente sottotitolato (minuti 01.41 - 15.36):
https://mazzoninews.com/2020/12/23/trump-e-la-frode-elettorale-mn-57/
6 gennaio 2021: : il nuovo "incendio del Reichstag" e il fallimento delle istituzioni civili
Il 6 gennaio, centinaia di migliaia di sostenitori di Donald Trump hanno invaso Washington per protestare contro i brogli elettorali. Con l'occasione, qualche centinaio di infiltrati di Antifa e BLM sono entrati, grazie alla complicità della polizia di Washington D.C., nelle aule del Congresso e hanno dato luogo ad episodi violenti, provocando la momentanea interruzione del processo di certificazione della "vittoria" di Biden. I media hanno fatto ricadere la colpa sui sostenitori di Trump: è stato il nuovo "incendio del Reichstag".
Biden è stato poi certificato come vincitore, portando a termine il processo costituzionale nonostante le soverchianti prove di brogli elettorali.
Riteniamo che il risultato elettorale sarà prima o poi ribaltato e che la verità sia ben riassunta in un post comparso in rete, che sotto traduciamo:
"Davvero pensavate di poter togliere il potere al deep state e mandarlo in galera con il voto?
Davvero pensavate che il Congresso, controllato dal deep state, avrebbe dibattuto per togliere il potere a se stesso e mandarsi in galera?
Davvero pensavate che il Vicepresidente Pence, che i repubblicani del deep state hanno impacchettato con il resto del primo gabinetto Trump, si sarebbe mandato in galera da solo?
Davvero pensavate che Dorsey, Zuckerberg [i CEO di Twitter e Facebook, rispettivamente, n.d.r.] e gli altri avrebbero lasciato pubblicare la verità, assicurando a loro stessi una perdita di potere che sarebbe stata sostituita dalla cella di un carcere?
NULLA di ciò che avete visto finora sarebbe MAI LONTANAMENTE stato "grande abbastanza" da porre fine ai piani di 1000 e 100 anni rispettivamente delle 5 famiglie dell'élite globalista e della cabala comunista internazionale [leggi Partito Comunista Cinese et al., n.d.r.] per assorbire l'ultima nazione libera del pianeta.
SARÀ BIBLICO non significa che sarà civile, pacifico o addirittura divertente. Non accadrà nel lasso di tempo di un episodio della domenica sera su Netflix e non sarà contenuto all'interno di un singolo ciclo di notizie. L'obiettivo è costituito, COME MINIMO, da decine di migliaia di persone malvagie ed è GLOBALE, non è ridotto a 5 Segretari di Stato corrotti, o neanche a 300 burattini del Congresso.
Smettetela di pensare in piccolo, sulla scala di un dibattito a Washington. Oggi [il 6 gennaio 2021, n.d.r.] rappresenta soltanto una mossa sulla scacchiera globale. Qualunque sia la soluzione, non verrà fuori dall'infinito esercizio dibatti-fatti-corrompere-e-incassa nel nostro governo americano.
Tenete a mente lo scopo e la grandezza di quello che c'è in gioco. Parliamo del controllo dell'intero pianeta e, letteralmente, del futuro della nostra intera specie. Tutto questo è molto più grande della nostra Guerra Civile o della Guerra Rivoluzionaria, più grande anche della Seconda Guerra Mondiale. Come sapete, il deep state dispone di armi atomiche e farete meglio a credere che le useranno prima di lasciarsi mettere in galera e/o confiscare le ricchezze.
È in atto un'azione militare globale che sarà biblica. OGNI Ordine Esecutivo di Trump ha supportato questa azione. Oggi il deep state ha giocato una carta di facciata, e ha fatto credere all'America e, sì, anche a molti di noi, di aver vinto la partita... ma, avete notato che... Trump non ha ancora fatto NULLA di eclatante?
Pensate davvero che un insignificante miliardario senza vere connessioni politiche significative abbia fortunosamente conquistato la Presidenza 4 anni fa? Diavolo no, non è andata così. È stato reclutato e messo lì dall'Intelligence Militare Americana quando ha manomesso e tolto i software di falsificazione dalle macchine per il voto in 5 (o più) Stati nel 2016, cosicché un voto onesto potesse farlo vincere (studiate tutto ciò che potete su Flynn prima dell'arresto, sull'Ammiraglio Rogers e sugli "Wizards and Warlocks" [corpi della Marina Americana, n.d.r.])
Pensate davvero che i poteri che hanno fatto eleggere Trump abbiano smesso di giocare quattro anni fa?
Ora la scena è pronta. I pezzi sono TUTTI pre-posizionati. Il deep state ha giocato la maggior parte delle proprie carte. È quasi arrivato il turno dei buoni.
IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE.
Dormite in pace stanotte. Comunque, a questo punto, non potete più fare un accidente per influenzare la partita."
20 gennaio 2021 - Biden alla Casa Bianca. Vedremo cosa accadrà...
Ci sembra doveroso rivolgerci a tutti gli utenti del nostro sito, sia ai lettori occasionali che a quelli più affezionati, proprio nel momento in cui la visione e la lettura dei fatti da noi presentata sembra essere smentita dagli eventi. Innanzi tutto, chiariamo che quanto abbiamo finora scritto e sostenuto è frutto di un serio lavoro di ricerca, basato su ipotesi sostenute da dati fattuali concreti. Un lavoro di ricerca e, aggiungiamo, di divulgazione, portato avanti con ardore e passione da molte migliaia di persone in tutto il mondo, a cui ognuno di noi ha contribuito per un pezzetto, più o meno grande, più o meno importante, e di cui tutti noi abbiamo condiviso la visione d’insieme, almeno in linea generale. Ad oggi, possiamo affermare con certezza di aver combattuto nell’ambito di una battaglia tremenda tra due forze, cioè tra l’élite globalista che controlla la finanza mondiale e una compagine sovranista, spuntata apparentemente quasi dal nulla e che ha trovato il suo massimo rappresentante in Donald Trump. La lettura completa dei fatti sarebbe, a nostro avviso, impossibile senza inserire nel quadro d'insieme l’entità denominata "Q", un “oggetto misterioso” senza paralleli nella storia, che proprio i fatti, cioè le prove concrete da esso fornite, ci danno la certezza essere strettamente legato all’amministrazione Trump e ai militari americani. Questo lo affermiamo al di là di ogni possibile dubbio. Quindi, l’amministrazione Trump, attraverso Q, cioè in via non ufficiale, ci ha messi a conoscenza delle segrete trame messe in piedi contro di noi, il popolo, di cui altrimenti non saremmo mai venuti a sapere e che hanno trovato riscontro anch’esse nei fatti (cioè nella realtà materiale, non certo in quella fasullo e distorto teatrino raccontato dai media). Senza dilungarci troppo, diremo che proprio Q ha dimostrato che ci troviamo all’interno di un processo rivoluzionario, cioè di un tentativo di scardinare l’ordine economico e politico mondiale a favore del popolo, un tentativo in preparazione da decenni e guidato da una parte fondamentale (probabilmente maggioritaria e decisiva) dell’esercito americano. Per quanto questa lettura possa sembrare improbabile a chi frequenta la visione proposta da giornali, tv e social media (che l’esperienza maturata in questi anni ci ha fatto scoprire essere ancora più virtuale di quanto i più smaliziati tra noi credessero), essa rimane l’unica che, alla luce delle prove concrete che proprio Q ci ha consentito di identificare (gran parte delle quali le potete trovare nella sezione "Stato di avanzamento del Piano Militare"), viene risparmiata dal proverbiale “rasoio di Occam”. Rimaniamo quindi convinti dell’esistenza di un processo rivoluzionario che, come tutti i (rari) processi analoghi che hanno fatto capolino nella Storia, se ne infischia dei riti e delle carnevalate del mondo morente che vuole distruggere. La rivoluzione, nella sua enormità, certo non dipende dai tempi e dall'andamento dei cicli elettorali, non si arresta di fronte all’insediamento (vero o fasullo che sia) di qualsivoglia presidente americano e, di fronte ad essa, risulta irrilevante qualsiasi personalità e destino individuale. Riteniamo, quindi, che il processo rivoluzionario, per sua natura, continuerà a svolgersi fino alla vittoria (o alla sconfitta) definitiva, che la nomina di Biden alla presidenza non rappresenti certo la fine della rivoluzione, ma imponga invece la sua accelerazione e il suo compimento, in un senso o nell’altro. Noi siamo fiduciosi nella vittoria, ma sappiamo anche, come la storia insegna, che se al nemico viene concesso troppo spazio e troppo tempo (ammesso, e assolutamente non concesso, che l’insediamento di Biden sia una vittoria della reazione e non faccia parte, per quanto possa risultare indigeribile, del piano dei militari), l’ipotesi della sconfitta può divenire concreta. In quest’ultimo caso, a cui noi fermamente non crediamo, perché abbiamo toccato con mano il fatto che esiste un Piano e in esso confidiamo, l’umanità sarebbe costretta a piegarsi al “Grande Reset” e a una schiavitù da cui non sarebbe forse possibile uscire. Nel caso invece della vittoria, che, contro ogni apparenza, pensiamo assai probabile e vicina, si aprirebbero per la nostra specie possibilità di crescita e benessere collettivo inimmaginabili. La situazione è comunque fuori dal controllo di chi, come noi, combatte come semplice ricercatore e divulgatore. Nel bene o nel male, ci troverete sempre qui, fino alla fine. WWG1WGA!
Pubblicato il 21/01/2021
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ARCHIVIO AGGIORNAMENTI 8 - 21 GENNAIO 2021
Aggiornamento del 16/07/2021
La relazione pubblica, tenutasi ieri presso il Senato dell'Arizona, riguardante i risultati dell'audit forense delle elezioni nella Contea di Maricopa, si è rivelata devastante per il deep state. In un solo giorno, è emerso che sono state trovate prove sufficienti ad annullare ben 107.000 voti, a causa di un vastissimo campionario di irregolarità. E questa è solo una parte dei risultati dell'audit. Ricordiamo che l'intera Arizona è stata assegnata a Biden per poco più di 10.000 voti. Intanto, iniziano ad emergere notizie precise sulle pesanti irregolarità del voto nella Contea di Fulton, in Georgia. Il piccolo rivolo di informazioni finora filtrate sta diventando un fiume, che a sua volta è destinato a trasformarsi in uno tsunami. Il tutto, secondo i termini e i tempi stabiliti dal Piano...
Aggiornamento del 03/08/2021
LA PROVA VIDEO!!!
Dal canale Telegram di Rossella Fidanza: "Il video mostra che, contrariamente alle dichiarazioni del CEO di Dominion, le macchine sono collegate via internet. Non solo. La macchina è programmata in modo che i device sembrino inattivi, ma sono sufficienti le password per entrare anche in stato di apparente inattività, e lavorarci in remoto con la connessione in rete, senza alcun controllo. Ecco perchè le legislazioni statali NON concedono le password. Le hanno, le tengono. Grazie all'informatore di Dominion, ora non solo anche i revisori le hanno, ma hanno la possibilità di verificare ESATTAMENTE come manipolano i dati, SENZA che nessuno controlli. E ora salvatelo e condividetelo ovunque." Il video è stato montato e diffuso da Ron Watkins, figlio del proprietario di 8kun (la piattaforma su cui pubblica Q) ed esperto informatico, attraverso il suo canale Telegram CodeMonkeyZ. Lo stesso Watkins ha affermato che il video contiene l'1%, o forse anche molto meno, delle prove a sua disposizione. Di seguito, il link al video sottotitolato in italiano.
https://rumble.com/vkogt7-informatore-di-dominion-macchine-collegate-in-rete-la-prova.html
Aggiornamento dell'11/08/2021
IL CYBER-SIMPOSIO DI MIKE LINDELL
Mike Lindell, imprenditore americano vicino a Trump e in prima linea nella guerra contro il deep state, ha organizzato un cyber-simposio dal 10 al 12 agosto, in cui vengono presentate prove inconfutabili dei brogli elettorali e dell'intervento di potenze straniere (soprattutto la Cina) nel processo elettorale, sotto forma di controllo diretto delle macchine elettorali Dominion attraverso internet. Lindell ha offerto un premio di 5 milioni di dollari a chiunque riesca a dimostrare che le prove fornite nell'ambito dell'evento sono false. Nella prima giornata, tra le varie e numerose cose, è emerso che Trump ha vinto il Michigan per 300.000 voti, il Minnesota per 35.000 voti, l'Illinois per 120.000 voti, il Wisconsin per 250.000 voti, la Pennsylvania per quasi 500.000 voti (per diversi motivi, queste cifre sono sottostimate a svantaggio di Trump).
Il terzo giorno del Cyber -Simposio, la Senatrice di Stato della Virginia Amanda Chase ha tenuto una conferenza stampa con altri legislatori statali per annunciare la formazione del loro Comitato di Integrità Elettorale Nazionale e chiedere un controllo forense in ogni stato. Nel Comitato sono rappresentati tutti i 50 Stati degli USA.
Aggiornamento dell'11/09/2021
Il giorno 8 settembre sono stati resi noti i risultati di un'ispezione indipendente, basata anche su interviste a migliaia di votanti, effettuata da gruppi di cittadini, del voto nella Contea di Maricopa. Sono emersi i seguenti dati:
- oltre 173.000 "voti perduti", cioè voti di persone che hanno votato ma non risultano registrati
- oltre 96.000 "voti fantasma", cioè voti provenienti da indirizzi da cui è impossibile che potesse provenire un voto
Sui poco più di 2 milioni di voti espressi dall'intera Contea, da quest'ispezione emerge che un voto su sette è irregolare. Ricordiamo che il margine di vittoria di Biden su Trump per l'intero Stato dell'Arizona ammonta a poco meno di 11.000 voti. La verità sta emergendo secondo i tempi prestabiliti.
Aggiornamento del 09/10/2021
Lo scorso 24 settembre sono stati resi noti i risultati dell’audit del voto nella Contea di Maricopa, e nei giorni successivi sono emersi i dati relativi alle analisi informatiche, effettuati su apparecchiature manipolate e consegnate in ritardo. L’audit nel suo complesso ha riguardato il conteggio manuale di 2,1 milioni di schede, un’ispezione forense della carta di tutte le schede, un’ispezione forense delle macchine del voto e un’analisi approfondita delle liste elettorali e dei file finali delle Elezioni Generali del 2020.
Anche se il riconteggio manuale non ha rilevato sostanziali differenze con il conteggio elettorale (ma non era certo questo lo scopo dell’audit), tutti i diversi sistemi correlati alle elezioni hanno prodotto numeri che non si bilanciano né sono in accordo tra loro. In alcuni casi, le differenze sono molto significative. Ricordiamo che il margine di vittoria di Biden in tutto lo Stato dell’Arizona è stato di poco meno di 11.000 voti. Questi sono i numeri:
23.334 schede sono state votate da vecchi indirizzi non più utilizzati dall’avente diritto.
9.041 sono le schede rispedite in più rispetto a quelle ricevute per posta.
5.295 votanti possono avere potenzialmente votato in più contee.
In 3.432 casi i votanti non hanno identità/indirizzo.
Ci sono 2.592 duplicati in più rispetto alle schede originali.
2.382 votanti non risiedevano più nella Contea di Maricopa al momento del voto.
2.081 elettori hanno cambiato Stato nei 29 giorni precedenti le elezioni.
1.551 voti risultano in eccesso rispetto ai votanti.
86.391 votanti non hanno un’identità corrispondente.
Mancano dei file dal server del Sistema di Gestione delle Elezioni (EMS).
Le immagini di 284.412 schede sull’EMS sono corrotte (263.139) o mancanti (21.273).
I registri informatici sembrano essere stati intenzionalmente sovrascritti e tutti i dati nel database correlato alle Elezioni Generali del 2020 sono stati interamente cancellati.
Per quanto riguarda la documentazione cartacea, i gruppi di schede non sono sempre chiaramente distinti, sulle schede duplicate mancano i numeri di serie, gli originali sono stati duplicati più di una volta e agli auditor non è mai stata fornita la documentazione relativa alla catena di custodia precedente alla consegna delle schede nelle loro mani.
Nonostante quindi l’estesa eliminazione di prove, la presenza di oltre 44.000 voti palesemente non validi rendono evidente la necessità di una decertificazione delle elezioni. Senza tener poi conto delle enormi irregolarità informatiche, che coinvolgono almeno 284.000 voti. L’audit di Maricopa va interpretato come un enorme successo del fronte trumpiano, che ha spianato la strada all’audit in diversi Stati, in alcuni casi (come quello della Georgia) già in corso a fari quasi spenti.